Francesco Palumbo si occupa di risorse umane e ha vissuto a lungo a Dublino, ciò che lo ha sempre contraddistinto è la passione per la scrittura che è iniziata tramite l’amore per la lettura e lo ha agevolato nello scomporre i pensieri e attuare profonde riflessioni.

Francesco è autore de “La verità di un filo d’erba”, romanzo ispirato alla vita di Van Gogh. Il titolo comunica la ricerca di una verità personale da perseguire, tramite uno studio minuzioso del particolare reso unico dallo sguardo attento dell’autore, il quale necessita di una visione d’insieme per venire compreso a tutto tondo.
La storia ha luogo ad Arles, città ricca di storia e arte che rappresenta un intrinseco cambiamento nella vita travagliata di Van Gogh. La permanenza in Provenza, infatti, è stata decisiva per la maturazione della sua produzione artistica. L’artista post-impressionista si aprì alla ricerca del colore e si immerse nella luce che determinò le sue pennellate generose. Ispirato dal calore del sud, ha prodotto circa duecento quadri che simulano l’energia della luce del sole con eccessi cromatici.
Francesco approfondisce la volontà dei personaggi di soverchiare la realtà che caratterizzano il romanzo, con una particolare attenzione alla genialità artistica di Van Gogh esaminata attraverso il cambiamento che ha determinato un’evoluzione personale. L’umore di Van Gogh influiva nei toni scuri che utilizzava; ciò che lo caratterizzava è la rivelazione di un realismo crudo, infatti, rappresentava figure umili intente nel lavoro dei campi e in attività domestiche. Nel periodo parigino, però, mise in dubbio la certezza della sua comfort zone per ricercare uno stile personale e qualcosa di autentico che la vita potesse offrirgli. Ed è ciò che si percepisce dall’epistolario scambiatosi con il fratello Theo, un cambiamento che parte da dentro, per assaporare con occhi stupiti una realtà luminosa arricchita da dipinti di campi di grano, discostandosi da un forzato significato sociale e conseguendo un’intima e spontanea verità.
Questo romanzo è rivolto a chiunque creda che la vita riservi ancora sorprese e possa portare dei risvolti positivi, a chi affronta le situazioni e procede verso l’evolversi.

La seconda pubblicazione di Francesco è una raccolta di poesie intitolata “A Eristos c’era anche la luna”, attualmente è in corso la campagna di crowdfunding per mano della casa editrice bookapoem.
Tratta di una terra antica ricca di storia e significato, con un suo personale scorrere del tempo. Una spiaggia impervia, dalla bellezza primordiale, situata in Grecia nell’isola di Tilos, dove Francesco vive alla luce del sole la storia di un amore impetuoso e travolgente. Egli si lascia andare alle emozioni più vere e intense, ispirate da una musa che scopre l’intima indole di una penna romantica e persuasiva. A Eristos tutto sembra possibile, come sentirsi se stessi, provare un sentimento commovente in poco tempo, racchiudere un attimo nella sensazione di eternità. Per l’autore le parole che “tremavano al cospetto della meraviglia” sono scorse in maniera imprevedibile, catturate nell’istante stesso in cui hanno preso forma.
Il sentimento trasmesso è saldo e sincero, libero di esprimersi. L’amore succede e non è la ragione che lo impone, ma come il canto dell’usignolo va ascoltato, apprezzato e vissuto. Anche la natura incontaminata e l’amore per l’arte influiscono nei versi di Francesco, impreziositi da un vissuto denso di tenerezza, ricercatezza e passione.

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La scrittura di Francesco Palumbo si nutre di arte per sbocciare

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